Da febbraio 2020 sino a oggi ne abbiamo sentite veramente di tutti colori sull’efficacia dell’ozono nella profilassi del COVID 19.
Abbiamo assistito a elucubrazioni da parte di ogni genere di relatore, dal politico all’esperto, al responsabile di enti pubblici preposti, al conduttore di talk show ecc.
Il risultato, come era da immaginarsi, è stato un caos totale senza punti fermi per cui l’utente si trova a camminare su un percorso al buio.
Non che io voglia arrogarmi il diritto di mettere ordine in questo guazzabuglio: non ho il carisma per poterlo fare, però, da tecnico quale sono, mi prendo almeno la libertà di trattare questo problema in maniera
scientifica che ritengo sia l’unico modo per stabilire delle basi solide dalle quali poi ognuno potrà dedurre le conclusioni che riterrà opportuno.
Iniziamo col dire che l’ozono (formula O 3 ) è un gas più pesante dell’aria (poco più pesante dell’anidride carbonica) di colore azzurrino visibile solo ad alte concentrazioni, altrimenti incolore, e di odore che, a seconda della sua concentrazione in aria, varia da gradevole ad irritante.
Quando parliamo di un gas più “pesante” dell’aria intendiamo dire che la sua densità è maggiore di quella dell’aria atmosferica per cui “va a fondo” così come un pezzo di metallo affonda nell’acqua essendo più denso di questa mentre un pezzo di legno o l’olio di oliva “galleggiano” avendo densità inferiore a quella dell’acqua. La densità è il rapporto tra il peso ed il volume di un qualunque materiale (Archimede docet…), gas compresi.
Vedremo in seguito quanto questo fattore sia importante.
Oltre a queste caratteristiche l’Ozono presenta un potere ossidante formidabile: gli ossidanti sono sostanze usatissime nella disinfezione: basti pensare al cloro ed ai sui composti (varechina, amuchina) o all’acqua
ossigenata.
Gli ossidanti, di fatto, aggrediscono le membrane esterne dei microorganismi provocandone la distruzione o, come nel caso dei virus, l’inattivazione.
Ebbene: l’ozono ha un potere ossidante molto superiore a quello del cloro che è già in una ottima posizione nella classifica: primo di tutti è il fluoro che però è inadatto a essere utilizzato a causa della sua estrema
aggressività (si pensi che corrode persino il vetro).
E' evidente quindi che, per l’ozono, questi fattori messi assieme:
Questi fattori lo rendono un prodottino niente male, non vi pare?
La risposta non è tanto semplice ma cercherò di renderla tale il più possibile.
Cominciamo col vedere cosa dicono questi enti, nella fattispecie l’Istituto superiore di Sanità e precisamente il rapporto ISS N. 56 /2020 che dedica ampio spazio proprio all’utilizzo dell’Ozono nelle sanificazioni ambientali.
Il rapporto, non esistendo normativa italiana od europea specifica, fa riferimento al documento TLV®–TWA dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH).
Questo comunica che: “L’ozono è in grado di degradare rapidamente i composti organici (sanificazione); a concentrazioni generalmente più alte è in grado anche di disattivare rapidamente una vasta gamma di agenti patogeni (batteri, comprese le spore, virus, protozoi). Le condizioni operative devono essere attentamente selezionate poiché l’efficacia dei processi di ozonizzazione varia significativamente in funzione delle caratteristiche dell’ambiente da sanificare, nonché di possibili controindicazioni (es. danno ossidativo a prodotti o ad attrezzature).
Per quanto riguarda specificamente l’efficacia contro il SARS-CoV-2, un’azione disinfettante è, in linea di principio, del tutto plausibile considerando i meccanismi di azione dell’ozono. Per contro, non sono disponibili al momento dimostrazioni dirette dell’efficacia ottenute in studi controllati: questa carenza di informazioni validate non è limitata all’ozono, ma è comune a diversi principi attivi in valutazione come Biocidi.”
In pratica il documento esprime pareri positivi sull’ efficacia dell’Ozono contro il COVID19 pur ammettendo che non sono ancora state condotte prove ufficiali controllate così come per altri disinfettanti.
Inoltre, lo stesso documento: “Conclusioni e raccomandazioni. Alla luce delle informazioni disponibili l’applicazione dell’ozono per la sanificazione può essere utile in diversi contesti ambientali.
Tuttavia, in relazione alle sue proprietà pericolose e ai rischi associati, i generatori di ozono vanno utilizzati previa opportuna valutazione del rischio, adottando adeguate misure organizzative in modo da effettuare in
totale sicurezza il processo di sanificazione. Per i motivi sopra richiamati ne è pertanto sconsigliato l’impiego in ambito domestico da parte di operatori non professionali.”
Cercherò di rispondere.
L’Ozono, a detta dello stesso Istituto Superiore di Sanità, è riconosciuto efficace come virucida da autorità extra europee (statunitensi) anche se non esiste ancora una documentazione ufficiale dell’efficacia specifica contro il COVID (ma esistono articoli di gruppi di lavoro privati che ne testimoniano l’efficacia).
Analoghe considerazioni tuttavia, valgono ANCHE PER ALTRI BIOCIDI.
Gli organismi europei ci stanno lavorando sopra per cui le autorità italiane, che da loro dipendono, aspettano a loro volta di pronunciarsi in merito attribuendo temporaneamente all’Ozono la classifica di SANIFICANTE.
È già qualcosa.
Esiste comunque un ostacolo che, anche quando sarà proclamata ufficialmente questa efficacia contro il COVID da parte degli enti europei, impedirà al Ministero della Salute di classificare l’Ozono come PMC
(Presidio medico chirurgico) che è la laurea del disinfettante.
Sì perché i PMC per essere autorizzati come tali debbono avere una officina di produzione ed una etichetta posta sulla confezione del prodotto.
Come può esistere una officina di produzione di un disinfettante che DEVE essere prodotto sul posto mediante apparati elettici?
Come può esistere una etichetta per un gas che non può essere immagazzinato in flaconi o in bombole ma, ripeto, solo generato sul posto?
È lo stesso problema che si è posto per il cloro generato localmente mediante elettrolisi di soluzioni di cloruro di sodio.
L’Ozono, quindi, in base agli attuali requisiti richiesti dalla normativa, verrà classificato come disinfettante e virucida attivo contro il Corona Virus ma non potrà essere considerato un Presìdio Medico Chirurgico a meno che non vengano modificati i parametri di definizione della normativa il che sarebbe auspicabile.
D’altra parte i vantaggi del suo utilizzo sono tali e tanti che una soluzione dovrà essere trovata per forza.
Lo abbiamo citato poc’anzi: la produzione di Ozono è una operazione che presenta dei rischi e deve essere effettuata SOLO da personale specializzato.
I rischi sono:
Come abbiamo detto all’inizio, il gas è PIU’ PESANTE DELL’ARIA ed occorre quindi un sistema di diffusione volumetrica nell’ambiente.
Da tutto ciò esposto riesce alquanto difficile immaginare come un utente o un operatore profano possa pensar di sanificare un ambiente posando a terra una scatoletta e tenendola un po' accesa: nella migliore delle ipotesi lascia l’ambiente come era (intanto i virus non si vedono ad occhio nudo,
quindi….) e nella peggiore provoca qualche guaio a sé stesso o agli altri.
Oltre a questo l’Ozono DEVE essere somministrato SOLO da operatori esperti quindi non ditte senza abilitazione alla sanificazione e tanto meno l’utente privato.