E’un fatto ben noto che quando si ha timore di sbagliare si è molto prudenti mentre quando si prende confidenza con ciò che si sta facendo aumentano i rischi di incidente.
Questo vale, naturalmente, per qualsiasi argomento: dalla guida di un auto all’uso di un attrezzo o di un macchinario, nello sport e...nell’affrontare quella che oggi chiamiamo la “fase due” dell’emergenza COVID.
In Italia ci troviamo attualmente in un tratto “decrescente” della curva dei contagi: abbiamo superato (tragicamente in molte Regioni) la fase di picco e tutti sappiamo quanto ci sia costato in tutti i sensi. Abbiamo dimostrato una buona disciplina restando in casa per più di due mesi impartendo un forte “schiaffo” alla diffusione del COVID-19 ed ora, giustamente, vorremmo cogliere ifrutti di questi sacrifici.
Non intendiamo creare allarmismo: ci pare opportuno però ricordare che è bene non abbassare la guardia.
In questa sede vorremmo indirizzare l’attenzione alla cura degli ambienti interni.
Gli ambienti residenziali sono a rischio più limitato perché a frequentarli sono quasi sempre le stesse persone ma ciò non esime dal porre attenzione a:
Le stesse precauzioni dovrebbero essere seguite per gli ambienti lavorativi specie se soggetti al contatto con il pubblico. Alcune precauzioni ulteriori sono però da aggiungere per gli ambienti lavorativi:
Quest’ultima precauzione è importante perché anche se periodicamente vengono svolte le pulizie da una impresa, questa non può effettuare una sanificazione completa e capillare come quella operata ad esempio con una ozonizzazione o una micronizzazione volumetrica da una impresa certificata.
L’ozonizzazione o la micronizzazione agiscono anche sulle microparticelle sospese nell’aria e come è noto la trasmissione del COVID avviene principalmente per via aerea oltre che tramite le mucose di naso e bocca o le congiuntive.
La cura degli impianti di climatizzazione è una fase importantissima di un procedimento di sanificazione di un locale, sia esso abitativo o lavorativo che sovente viene trascurato.
Nelle condotte d’aria o negli split (a seconda del tipo di impianto) si depositano polveri ed inquinanti generici che possono costituire dei siti di proliferazione batterica o di annidamento di microrganismi, virus compresi.
Particolare attenzione, inoltre, va rivolta ai filtri che, come tutti i filtri, sono ottimi elementi di prevenzione quando sono puliti e disinfettati ma possono invertire il loro ruolo e diventare concentratori di contaminazione quando non vengono manutenuti.
E’ quindi necessario effettuare sanificazioni periodiche di questi dispositivi (impianti e filtri) ed il motivo è sempre quello che già conosciamo: la contaminazione da COVID avviene principalmente per via aerea e la qualità dell’aria diventa quindi un fattore basilare.
Anche in questo caso, le manutenzioni possono essere autogestite; ma affidarsi ad una impresa certificata che possiede l’attrezzatura idonea ad effettuare le sanificazioni in tempi molto ridotti e con migliori risultati potrebbe, alla lunga, costituire un risparmio.