Sanificazione impianti idrici

Per un'acqua potabile e a norma di legge

Con il termine generico di sanificazione degli impianti idrici si vuole intendere un catalogo di operazioni così concepito:

  • Sanificazione di serbatoi destinati al contenimento di acqua potabile di scorta
  • Sanificazione di serbatoi destinati al contenimento di acqua calda sanitaria (Boiler)
  • Sanificazione di reti di distribuzione acqua potabile ed acqua calda sanitaria

La sanificazione comprende a sua volta due fasi diverse:

  • La rimozione di depositi, incrostazioni, biofilm
  • La disinfezione ovvero un trattamento contro microrganismi (batteri, virus,funghi, muffe,alghe)

Mentre la rimozione costituisce un mero intervento fisico (sovente coadiuvato dall'utilizzo di prodotti chimici), la disinfezione opera sui microrganismi con metodi chimici ossia utilizzando disinfettanti.

La sanificazione può essere svolta a scopo preventivo, nell'ambito di una normale manutenzione degli impianti, oppure per affrontare problemi dovuti ad eccessivo sviluppo batterico in particolare per quanto riguarda la legionella.

La legge sulla sanificazione degli impianti d'acqua potabile

È in vigore - da marzo 2023 - il nuovo decreto che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Questo decreto introduce alcune novità:

  • nuovi parametri batteriologici obbligatori, come la Legionella;
  • nuove metriche di valutazione dei rischi dell'impianto idrico;
  • nuove norme sull'utilizzo dei materiali impiegati negli impianti idraulici (con corsi di approfondimento per i professionisti del settore, come gli idraulici).

Come nel precedente decreto si stabilisce che la responsabilità del gestore dell'acquedotto, relativamente alle caratteristiche dell'acqua fornita, si limita sino al punto di fornitura identificato con il contatore.

Dal contatore in poi tale responsabilità è a carico del gestore dell'impianto di distribuzione alle utenze: quindi, ad esempio, nel caso di un immobile abitativo è l'amministratore del condominio.

Il Decreto 18/23 stabilisce sanzioni per le inadempienze.

Qui puoi consultare il testo integrale del DL 18/23.

Come operiamo noi

I metodi di intervento prevedono fasi diverse a seconda degli elementi da sanificare:

  1. Nel caso dei serbatoi di accumulo di acqua potabile  si opera lo svuotamento del serbatoio, la rimozione di incrostazioni e depositi e successivamente la disinfezione delle pareti interne.
  2. Nel caso delle reti idriche si opera la rimozione delle incrostazioni interne mediante opportuni prodotti chimici ed in seguito si effettua la disinfezione di tutta la rete immettendo in circolo i prodotti disinfettanti.
  3. Nel caso della prevenzione o dell’abbattimento della legionella si effettua una iperclorazione ovvero un iperdosaggio di cloro in circolo nella rete idrica che sarà poi eliminato alla fine del processo.

I tempi di intervento variano da mezza giornata ad intere giornate (due o più) a seconda della dimensione dell’impianto.

La sanificazione degli impianti idrici è una operazione di estrema importanza sanitaria infatti diverse autorità la rendono obbligatoria.

Serbatoi di accumulo acqua, reti idriche diventano, col tempo, substrati di proliferazione batterica: in particolare l’acqua calda sanitaria a causa della sua temperatura più elevata che amplifica le proliferazioni.

Il rischio più grande degli impianti idrici: la legionella

Uno dei batteri più pericolosi che possono svilupparsi nell’acqua è la legionella che attacca i polmoni dando luogo ad una sintomatologia confondibile con la broncopolmonite ma che se non viene affrontata con le giuste terapie potrebbe anche essere letale specie in soggetti più vulnerabili come anziani, immunodepressi, bambini.

La legionellosi si contrae per via respiratoria quindi il rischio è elevato negli ambienti dove viene vaporizzata l’acqua infetta (aerosol, docce, idromassaggi e similari).

I costi della sanificazione degli impianti idrici dipendono dalla dimensione dell’impianto, dalle tecniche utilizzate (se solo disinfezione o sanificazione completa).

Possono anche dipendere dallo stato iniziale dell’impianto: forti presenze di incrostazioni, depositi e biofilm necessitano di tempi più lunghi e quindi maggiori costi.

Cosa offriamo

  1. Esami batteriologici standard su impianti senza produzione di acqua calda sanitaria centralizzata:
    • Escherichia coli
    • Enterococchi intestinali
    • Coliformi
    • Carica batterica totale a 22°C
  2. Esami batteriologici standard su impianti con produzione acqua calda sanitaria centralizzata:
    • Gli stessi di 1. + Legionella
  3. Esami batteriologici su impianti di vetusta costruzione ed evidente presenza di tubature o serbatoi in piombo:
    • Gli stessi di 1. + Piombo

I campionamenti saranno eseguiti presso una utenza rappresentativa dell'impianto.

In caso di anomalie nel risultato degli esami si procederà alla valutazione del rischio dell'impianto idrico e ad un campionamento dell'acqua di alimentazione dell'impianto.

In caso di positività alla Legionella i nostri uffici segnaleranno con estrema urgenza l'anomalia e, a seconda dell'entità della contaminazione, suggeriranno gli opportuni provvedimenti da adottarsi.

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