Questa sezione vuole essere d’aiuto per orientarsi sul riconoscimento di un “ospite” indesiderato presente nell’ambiente in cui si vive o si lavora.
Il mondo degli insetti, o meglio degli artropodi (che comprende una fascia più ampia costituita da insetti, aracnidi ed altre famiglie) è sterminato ma il numero di specie che possono comparire più di frequente in una abitazione è molto più ristretto.
Gli insetti che più di frequente possono infestare un appartamento sono i seguenti:
N.B. In grassetto sono indicati quelli trattati di seguito e considerati quindi meno noti o con certe caratteristiche poco note malgrado la familiarità della specie)
– Mosche
– Zanzare
– Vespe/Calabroni/Api
– Formiche
– Blatte
– Cimici
– Pulci
– Pesciolini d’argento (Lepisma)
– Moscerini della frutta (Drosophila)
– Insetti del legno
Più raramente:
– Scleroderma domesticum
– Termiti
– Psocotteri
– Formiche carpentiere
Tra gli Aracnidi ricordiamo:
– Ragni
– Zecche
– Ragnetti rossi
– Acari
– Scorpioni
N.B. Questa è una lista non completa ma rappresentativa delle presenze più probabili desunta da 40 anni di esperienza nel settore.
Nome: Blattella germanica
Dimensioni: medio piccole (1 cm di lunghezza circa)
Colore: dal bruno chiaro al rossiccio
Comportamento: velocissima, alla luce subito si nasconde in fessure e fori. Non vola se non per rarissimi e brevissimi voli, si arrampica spesso su pareti verticali.
Dove trovarla: presente presso i motori, sorgenti di calore in genere, dove c’è acqua (cucina, bagno).
Da non confondere con la specie Supella longipalpa di analoghe caratteristiche ed abitudini.
Nome: Blatta orientalis
Dimensioni: circa cm 3 di lunghezza
Colore: bruno scuro
Comportamento: rifugge la luce ma meno prudente e più lenta della germanica; non vola o rarissimamente e brevemente, non si arrampica su pareti verticali.
Dove trovarla: predilige ambienti scuri, freschi ed umidi. Molto spesso staziona nei tombini delle acque nere.
Nome: Periplaneta americana
Dimensioni: circa 4-5 cm di lunghezza
Colore: bruno più chiaro di B. orientalis, tendente al rossiccio
Comportamento: di caratteristiche simili a B. orientalis, necessita però di minor umidità ambientale.
Nome: Cimex lectularius
Dimensioni: Da 5 a 8 mm secondo il sesso
Colore: bruno ferruginoso
Comportamento: è rarissimo vederle di giorno. Infestano quasi esclusivamente gli ambienti dove si dorme, si nascondono in fessure e fori specie del letto oppure dietro i quadri, nelle prese, ecc.
La loro presenza viene rivelata da diverse punture più o meno fastidiose al risveglio in particolare su braccia, mani, interno delle dita.
Le punture si distinguono da quelle di altri insetti (zanzare, scleroderma) dalla loro disposizione su una stessa linea diagonale.
Dimensioni: 1-2 mm
Colore: bruno caffè
Dove trovarle: sul pavimento o le aree di soggiorno di cani e gatti. Date le loro piccolissime dimensioni si rendono sovente invisibili quando sono in numero limitato. Non volano ma compiono salti di notevole altezza.
Come trovarle: percorrendo un locale infestato indossando calzoni chiari o bianchi; irritazioni su caviglie, polpacci.
Se le irritazioni compaiono anche o solo su braccia e viso difficilmente si è in presenza di pulci.
Periodo dell’anno: di solito esplodono in estate o all’inizio dell’autunno. Nelle abitazioni moderne, riscaldate, tuttavia possono verificarsi infestazioni invernali
Ricorda che: la presenza di animali domestici o animali randagi nei giardini può provocare infestazioni; l‘accumulo di polvere facilita le infestazioni specie in capannoni industriali e simili; un’infestazione può comparire anche parecchi mesi dopo che un animale infestato ha frequentato l’ambiente.
Nome: Lepisma saccharina
Dimensioni: 1 cm circa
Colore: Grigio argenteo
Dove trovarli: frequentano ambienti poco illuminati, umidi.
Si possono facilmente trovare in mezzo a carta, stoffe.
Sovente si vedono all’interno di sanitari come vasche da bagno o lavelli dando così l’impressione che provengano dagli scarichi.
In realtà, non essendo in grado di percorrere superfici verticali lisce, restano intrappolati: analogamente possono trovarsi anche numerosi all’interno di bicchieri, zuppiere ecc. per lo stesso motivo.
Sono innocui per l’uomo, possono essere dannosi per la carta e e le stoffe nutrendosi di materiale contenente cellulosa od amido.
Gli insetti che infestano il legno sono molti: i più comuni che si possono reperire nelle abitazioni sono i notissimi “tarli dei mobili” (Anobium punctatum , nella foto qui sotto, è il più diffuso).
Nome: Anobium punctatum
Dimensioni: 3-5 mm (in età adulta)
Colore: marrone scuro
Dove trovarli: possono trovarsi ovunque, non solo in prossimità di mobili o materiali di legno
E’ rarissimo reperire l’insetto adulto: il periodo di sfarfallamento è brevissimo, dura il tempo sufficiente all’accoppiamento ed alla deposizione delle uova che viene effettuata in fessure del legno ma più frequentemente nei vecchi fori di sfarfallamento.
Il periodo larvale, invece, può durare anche tre anni ed quello che provoca la fuoriuscita di rosura segno evidente di una infestazione in atto.
I fori che crea sono quelli di USCITA dell’adulto alato.
Nome: Scleroderma domesticum
Dimensioni: circa 3 mm di lunghezza
Colore: bruno
Strettamente collegato alle infestazioni da insetti del legno, lo Scleroderma domesticum è un occasionale ospite assai poco gradito delle nostre abitazioni.
Simile ad una innocua formica, lo S. domesticus è in realtà un parassita delle larve dei tarli: si insinua nelle gallerie del legno e, dopo averle paralizzate con una puntura letale, deposita su di esse le uova dalle quali nasceranno le larve di Scleroderma che si nutriranno a spese dell’ospite.
In effetti è un antagonista biologico degli insetti xilofagi e, da questo punto di vista, lo si potrebbe definire utile: purtroppo alcune sue pessime abitudini lo rendono assai fastidioso per noi anche se non pericoloso.
Quando non è a pranzo di larve, infatti, lo S. si nasconde nelle cuciture degli abiti o delle imbottiture dei mobili oppure, semplicemente, fuoriuscendo da una delle gallerie appena visitate, incontra un ignaro ospite comodamente seduto sul mobile.
Qui potrebbero iniziare i guai perchè, pur essendo inoffensivo, viene involontariamente messo in pericolo dai nostri gesti (spostamenti, oppure il semplice atto di indossare un indumento nel quale si era rifugiato lo S.) e, come meccanismo di difesa, pratica la stessa iniezione che utilizza per paralizzare le larve provocando dei ponfi rossi in rilievo quasi sempre associati ad un fortissimo prurito ed a volte anche a dolore.
La reazione a queste punture, in effetti, è variabilissima a seconda del soggetto: tutte comunque hanno in comune il rossore, il rigonfiamento, il prurito ed infine anche il numero: le punture non sono mai singole ma sempre replicate in maniera casuale (non ordinata come quelle delle cimici dalle quali si possono quindi distinguere) in una zona piuttosto ampia.
Le punture possono avvenire in qualsiasi ora del giorno e, come già accennato, non sono pericolose.
In Italia la famiglia più diffusa di Tèrmiti è quella Kalotermes (la più frequente Kalotermes flavicollis) chiamata anche dagli anglosassoni “Dry Wood Termites” ossia “tèrmite del legno asciutto”.
Il termine deriva dal fatto che questa specie infesta anche strutture non soggette ad umidità come nel caso delle tèrmiti terricole (Fam. Reticulotermes spp).
Le Kalotermes nidificano nello stesso legno utilizzato come nutrimento formando colonie non numerose mentre la Reticulotermes nidifica nel terreno spostandosi sotto terra per raggiungere il legno di cui si nutrono.
Entrambe le famiglie comunque sono fotofobe cioè fuggono la luce.
Entrambe erodono il legno al suo interno lasciando la superficie integra e questa caratteristica le rende molto pericolose perchè non manifestano segni della loro presenza tranne quando ormai è troppo tardi ed il legno è irrimediabilmente distrutto.
Le termiti possono essere identificate:
– Nella fase di sfarfallamento (aprile-maggio)
– Nella fase adulta (più raramente)
Nella fase di sfarfallamento le Termiti si presentano molto somiglianti alle comuni formiche: anche le formiche nel periodo aprile-maggio sfarfallano presentandosi nella forma “formiche con le ali”.
In questa fase entrambe le specie compiono il cosiddetto “volo nuziale” di brevissima durata ma molto intenso: si possono osservare nugoli di insetti affollati sui vetri delle finestre attratti dalla luce esterna.
Altri segni della loro presenza sono mucchietti di polvere di legno a grana grossolana (pepe macinato) di colore giallino: osservati con una lente i grani appaiono di forma regolare prismatica a superfici curve.
I mucchietti sono rari: è possibile reperirli alla base di braghettoni o dei telai delle finestre in legno.
Nelle abitazioni colonizzano tutto ciò che è di legno compresi i mobili.
Un consiglio: Se identificate come termiti la causa della vostra infestazione non esitate a contattare immediatamente una impresa specializzata.
Le termiti agiscono in tempi lunghissimi ma se nel vostro ambiente è presente legno strutturale (Pavimenti, travature, sostegni) o decorativo (sculture, arredi esterni ed interni) questi si trovano potenzialmente in pericolo.
L’impresa specializzata sarà in grado di dirvi se è in corso un attacco e quindi se è necessario porre in atto le tecniche di intervento oppure se si può limitare l’intervento ad azioni preventive: NON TRASCURATE PERO’ IL PROBLEMA!
Questi insetti non sono frequenti nelle abitazioni mentre possono esserlo negli ambienti dove vengono trattati generi alimentari soprattutto farine, semi, frutta secca.
La loro caratteristica più particolare è data dalle dimensioni: sono veramente molto piccoli ( a volte hanno lunghezza inferiore ad 1 mm) a tal punto che, se presenti in modesta quantità possono anche non essere notati.
Le condizioni che possono causare una infestazione in un appartamento sono:
– Introduzione degli insetti mediante generi alimentari infestati
– Introduzione con arredi contenenti paglia, crine, vimini, oppure con libri infestati
– Presenza di giardini con alberi, foglie marcescenti, legno morto.
Le condizioni che possono causare una forte proliferazione sono il valore prolungato di umidità relativa sopra il 50 % e temperature tra i 22 ed i 25 °C ed oltre.
Non costituiscono un pericolo per la salute anche se potrebbero provocare allergie in soggetti predisposti.
Sono dannosi, se presenti in forti quantità, per tutto ciò che è costituito da cellulosa (carta, paglia, vimini, cotone) o per determinati alimenti (farine, cereali, frutta secca, funghi secchi, insaccati, alimenti essiccati) che vengono danneggiati o contaminati.
La lotta agli psocotteri è difficilissima ed è inapplicabile il “fai da te”.
Occorre armarsi di pazienza e costanza e rassegnarsi a vedere regredire l’infestazione, sino a scomparire, anche in due-tre mesi seguendo scrupolosamente le indicazioni degli specialisti dell’impresa di disinfestazione.
La scelta dell’impresa deve essere molto oculata diffidando delle frasi tipo “in un giorno li eliminiamo” e chiedendo un piano dettagliato del tipo di intervento che sarà eseguito.
L’impiego di insetticidi deve essere ridotto al minimo o addirittura a zero privilegiando i metodi passivi fisici: chiedete all’impresa quali metodi passivi utilizzerà e decidete di conseguenza.
Specie più diffusa: Crematogaster scutellaris
Dimensioni: 3- 5 mm (le operaie)
Colore: da bruno a rossiccio, testa color rosso mattone per C.scutellaris.
Comportamenti particolari: se irritate le F. carpentiere rizzano di scatto l’addome con l’aculeo velenoso.
Sono simili alle comuni formiche tranne alcune differenze somatiche e di comportamento.
Sua caratteristica è la testa color rosso mattone ed una certa “bellicosità” che si manifesta vivacemente allorchè si tenta di catturarne una: in questo caso il soggetto rizza velocemente l’addome in segno di minaccia (ATTENZIONE, PUNTURE DOLOROSE!).
Le Formiche Carpentiere debbono il loro nome al fatto che preparano i formicai all’interno del legno: per fare ciò usano le potenti mandibole come una fresa od uno scalpello e, asportando minutissimi frammenti di legno ed operando in squadre di centinaia di individui riescono a disintegrare l’interno di travature od altre strutture.
A differenza quindi degli insetti xilofagi che si NUTRONO di legno, le Formiche carpentiere si cibano, come le loro più innocue cugine (le comuni Formiche), di generi diversi (in particolare cibi zuccherini) e scavano il legno soltanto per mettere su casa.
In realtà nell’ambiente naturale queste formiche utilizzano ceppi morti di alberi ed a volte anche tronchi d’albero vivi ma se incontrano strutture adeguate come appunto le travature di una abitazione, specie se l’ambiente è ricco di umidità, possono facilmente colonizzarli mettendo a repentaglio la stabilità delle strutture stesse.
Anche in questo caso la lotta è difficile e SI SCONSIGLIA IL FAI DA TE.
Occorrono tecniche raffinate e molta esperienza ed anche in questo caso i risultati sono visibili dopo diverse settimane.
I metodo di lotta prevedono l’impiego combinato di insetticidi e di speciali esche che debbono essere sistemate in punti strategici.
Nome Scientifico: Allothrombium fuliginosum
Dimensioni: 1 mm circa diametro
Colore: Rosso vivo
I ragnetti rossi in questione non si devono confondere con quelli che a volte infestano la vegetazione.
Si possono definire Acaridi Trombidi.
Questa specie compare solitamente da maggio a giugno e presenta la caratteristica di porsi sulle superfici riscaldate dal sole specie se di colore scuro a causa del maggior riscaldamento.
Si presentano in gruppi a volte assai numerosi e quindi facilmente individuabili grazie al loro colore e malgrado le dimensioni ridottissime.
Non rappresentano un problema sanitario poiché sono innocui: si cibano di escrementi di uccelli (in effetti le infestazioni sono tanto più probabili quanto più la zona è frequentata dai volatili).
Volendo ridurne la quantità conviene verificare la presenza di volatili e porre in atto provvedimenti per l’allontanamento.
Non si consigliano trattamenti insetticidi: eventualmente possono essere svolti trattamenti repellenti da imprese specializzate che utilizzino solo prodotti naturali non tossici oppure provare ad irrorare spray sgrassanti sulle parti frequentate.
Una nota particolare riguarda il loro colore: il rosso vivo può provocare macchie difficilmente asportabili sui tessuti o sulle mani.
Per tale motivo si consiglia di non schiacciarli con le dita (sia per le macchie provocate che per la presenza probabile di batteri al loro interno) e di controllare che non siano presenti su parti destinate a posa di indumenti così come porre attenzione a dove ci si siede!
Ordine: Acarina
Dimensioni: Da 0 ad 1 mm
Gli Acari costituiscono un ordine vastissimo (basti pensare che esistono gli Acarologi!!) e sarebbe certo impossibile elencare qui tutti i componenti.
Sono state identificate circa 30.000 Specie.
Gli acari costituiscono un importante argomento di rilevanza sanitaria in quanto li troviamo coinvolti:
– Nella polvere provocando allergie respiratorie.
– Infestanti di alcune derrate alimentari provocandone la degradazione.
– Su organismi viventi, compreso l’Uomo provocando, ad esempio, la Scabbia.
Il “riconoscimento” in questo caso non ha molto senso dato che per vedere un acaro, come nella illustrazione, occorre quanto meno un microscopio ottico (L’immagine è ottenuta da un SEM – Microscopio Elettronico a Scansione).
Più probabile è riconoscerne la presenza dai loro effetti.
ACARI DELLA POLVERE : A causa della loro dimensione ridottissima questi Acari vengono sollevati assieme alla polvere ed inalati provocando, specie in soggetti vulnerabili come i bambini, allergie più o meno gravi (asma bronchiale, riniti ed altri).
In questi casi la soluzione migliore NON è il trattamento insetticida e nemmeno l’applicazione di prodotti commerciali per uso domestico definiti “acaricidi”.
Ecco solo alcuni dei provvedimenti necessari:
– Riduzione dell’umidità relativa sotto valori del 50 %
– Eliminazione di moquettes, tappezzerie, imbottiture di origine animale o vegetale
– Esposizione di ambienti ed effetti letterecci alla luce del sole diretta
– Accurata eliminazione della polvere con aspirapolvere a filtro d’acqua o con speciali filtri HEPA
– Conservazione degli effetti e degli abiti fuori stagione in buste ermetiche contenenti prodotti antitarma
Altri importanti provvedimenti sono indispensabili e la nostra organizzazione potrà fornirli, mediante sopralluogo e relazione tecnica scritta, in funzione dell’ambiente visitato: eventualmente potranno essere fornite le apprecchiature più adatte alle operazioni di pulizia e sanificazione degli ambienti infestati.
DERRATE ALIMENTARI : Alcune derrate come salumi, insaccati in genere, frutta secca ed altri sono vulnerabili agli attacchi degli acari.
Gli attacchi, oltre a provocare il degrado dell’alimento, costituiscono anche un potenziale pericolo per il personale che lavora nell’ambiente di produzione.
Le derrate fortemente attaccate si presentano come cosparse di una polvere giallastra simile a neve.
L’eliminazione degli attacchi va eseguita sotto il controllo di professionisti della disinfestazione i quali porranno in atto tutte le tecniche necessarie SENZA RICORRERE AD INSETTICIDI: un ambiente dove si lavorano alimenti NON DEVE essere cosparso di prodotti tossici!
L’ACARO DELLA SCABBIA: La scabbia è una patologia della pelle provocata dall’acaro Sarcoptes scabiei .
La femmina dell’Acaro (visibile molto ingrandita nell’immagine a fianco) si insinua sotto la cute ed ivi depone parecchie uova scavando gallerie lunghe qualche cm sottopelle.
La scabbia è contagiosa e può essere trasmessa dal Cane od altri animali all’Uomo e da questo ai propri simili.
In presenza di un caso di Scabbia occorre isolare immediatamente il paziente sottoponendolo a terapia, sottoporre a trattamento acaricida eventuali animali domestici e disinfestare con cura tutto l’ambiente eventualmente mediante fumigazione secca.
Per l’identificazione di insetti il nostro reparto tecnico offre un servizio di ricerca entomologica con spedizione della identificazione della specie assieme a tutti i dati relativi alla sua biologia.
L’identificazione è possibile solo avendo a disposizione il soggetto: l’invio di foto o video quasi mai consentono una ricerca accurata.
E' necessario scaricare, compilare e spedire il seguente modulo assieme al campione, uno per ogni stanza (se più di una) dove si è prelevato reperto.
Il costo della identificazione è di € 42,70 iva compresa.
Il campione può essere consegnato presso i nostri uffici di Genova o spedito per posta all’indirizzo:
INTERLABOR Srl
Via Brigata Liguria 1/8
16121 Genova
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